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Roma: Segreti e Misteri

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Roma antica

Il tesoro delle Terme di Vicarello

Nella Tabula Peutingeriana a nord di Roma tra Centucellae e Pyrgos era riportata la località Aquae Apollinaris; denominazione che rimandava ad un sito dove sgorgavano acque cui veniva riconosciuta la capacità curativa come suggeriva il nome riferito ad Apollo nella sua prerogativa di Medicus. Il territorio era vasto per cui non era facile identificarle, da altre fonti si sapeva poi che la località si trovava tra la Via Tarquiniese e la Via Clodia vicino al Lacus Sabatinus, mentre negli itinerari medievali a volte era indicata tra Tarquinii e Turres, od anche tra Tarquinii e Careiae, una zona ampia dove ancora oggi sono presenti più sorgenti termali così che era difficile la corretta individuazione del sito ...

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Il vero volto di Gaio Mario

Dell’uomo che fu sette volte console e che diede a Roma le vittorie sui Cimbri ed i Teutoni non è rimasta alcuna effigie di cui si può dire con certezza che lo rappresentasse. Tutte le statue che erano state erette in suo onore furono abbattute dopo la sua morte per volontà di Silla. Si salvò solo la sua maschera mortuaria che Giulio Cesare indossò per i funerali della zia Giulia, la moglie di Gaio Mario. Era una delle prerogative dei nobili secondo cui per lo ius imaginum subito dopo la morte di un uomo che aveva ricoperta la carica di edile curule doveva essere presa l'impronta in cera del volto per essere conservata tra le effigi degli antenati. L'impronta del volto di Mario fu presa sul letto di morte nel 86 a .C. ed era esposta nell'atrio della domus dove viveva Giulia Maggiore e che Silla non osò andare a distruggere accontentandosi di disperdere le ceneri del suo nemico politico nel fiume Aniene ...

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Il tesoro di Baia

Nel 1954 durante i lavori di scavo per riportare alla luce l’antica Baiae, in un locale delle Terme di Sosandra furono rinvenuti moltissimi frammenti di gesso ...

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Il tesoro degli Argentari

Un ricchissimo Tesoro si troverebbe nascosto all’interno e nel basamento Arco degli Argentari, l’antico arco fatto erigere dai cambiavalute, i banchieri ...

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Il tesoro di Massenzio

Nel 1874 durante i lavori per la costruzione delle fognature del nuovo quartiere Esquilino si scoprì un vano interrato nel perimetro del giardino di Villa ...

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Roma medievale

La sedia del Diavolo

Nella Roma del XIII secolo poco dopo la Basilica di Santa Agnese, lungo la Via Nomentana, si trovava un luogo frequentato di notte da fattucchiere e maghi e conosciuto come La sedia del Diavolo. Nel buio della notte e con i fuochi che danzavano tutt'intorno la costruzione si ergeva terribile nella campagna romana, nei secoli si era persa la conoscenza di cosa fosse stata e solitaria nella valli del basso corso dell'Aniene sollecitava la fantasia del popolo. D'altra parte lungo le valli dell'Aniene la presenza di Satana era nota, e delle sue manifestazioni la più conosciuta era quella alla grotta dove si era ritirato in eremitaggio San Benedetto ...

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Gli spiriti di vicolo di Mazzamurelli

A Trastevere c’è una stradina stretta e breve che s’incontra girando l’angolo dopo la Chiesa di San Crisogono, chiusa dalle mura di due alti edifici permette di ...

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Roma rinascimentale

La “testa monocroma” di Villa Farnesina

Uno dei misteri più intriganti della Roma del Cinquecento riguarda un bellissimo disegno monocromatico che si trova in una lunetta della Stanza di Galatea ...

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Mistero del rosone nelle Stanze di Raffaello

Nel 1509 Papa Giulio II diede a Raffaello, appena arrivato a Roma, l’incarico di affrescare le pareti e la volta delle stanze, poste al secondo piano del ...

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Il libro del comando

Vi è un libro molto famoso De cerimoniis magicis di cui una copia si conserva alla Biblioteca Nazionale di Roma, non si sa chi sia l’autore anche se nel XVI ...

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Roma barocca

L’acquetta di Perugia

Nella seconda metà del XVII secolo visse a Roma Giulia Tofana, era una cortigiana della corte di Filippo IV di Spagna e figlia di Thofania D’Adamo che era stata giustiziata perché accusata di aver avvelenato alcuni uomini; Thofania era una maga che aveva inventato l’acqua tofana, un veleno inodore ed incolore che non era altro che “acido arsenioso sciolto in acqua” ...

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Roma romantica

Le statue nascoste della collezione Torlonia

Nel corso del XVIII e XIX secolo la famiglia Torlonia, nobili e banchieri, era la famiglia più ricca di Roma ed acquistò palazzi e vaste proprietà terriere tra queste la Tenuta di Romavecchia; la tenuta aveva avuto il suo nome dalla vastità delle rovine che si trovavano e dalle tante statue che la ornavano tanto che il nome con cui la indicava il popolino era anche “Statuario”, nome che la zona ha ancora oggi ...

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Roma moderna