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Il tesoro di Baia


Nel 1954 durante i lavori di scavo per riportare alla luce l’antica Baiae, in un locale delle Terme di Sosandra furono rinvenuti moltissimi frammenti di gesso che si ritenne fossero le “forme” che le tabernae degli scalpellini e dei fonditori usavano per realizzare le statue con cui venivano ornati gli edifici.
Baia si trova non distante dall’antro della Sibilla Cumana e dopo la conquista romana del III sec. a.C. era prevalentemente un importante centro religioso; il volto della città cambiò nel I sec. d.C. quando le più ricche famiglie patrizie vi costruirono le loro residenze. Anche alcuni membri della famiglia imperiale, costruirono qui le loro ville tanto che durante l’età neroniana era la residenza imperiale più importante dopo Roma; in particolare è stata individuata la Villa di Domizia Lepida, la zia con cui Nerone passò parte della sua infanzia quando la madre era esiliata a Pandataria.
Nell’antica Baiae vi erano sorgenti termali di acqua calda che indussero le ricche famiglie patrizie romane a costruirvi le loro residenze ma tutta l’area è da sempre coinvolta in eventi di bradisismo per cui ciclicamente si verificano fenomeni di abbassamento del suolo; per effetto di questi l’antica fascia costiera dove erano state realizzate le costruzioni è ora sprofondata nel mare. Siti di grande importanza in epoca romana come Pozzuoli la più celebre città commerciale, Baia la più famosa località residenziale e Miseno la sede della flotta militare, sono oggi sommersi.
Baiae si affacciava su un piccolo lacus le cui acque erano calde e rendevano il clima splendido, tanto che Ovidio la definì “luogo appropriato per fare l’amore”; lungo le rive sorsero gioielli come il Ninfeo di Claudio e la splendida villa dei Pisoni. Il bradisismo ha fatto scivolare la città sorta attorno al lago vulcanico, Baianus Lacus (in comunicazione con il mare tramite un canale), con le sue ville, terme, peschiere, strade e i suoi porti sui fondali del golfo di Pozzuoli e lì rimase dimenticata fino al 1956 quando un pilota americano della base di Capodichino fece delle fotografie aeree che mostrarono l’esistenza di forme sottomarine simmetriche e regolari. Erano le strade e le ville dell’antica Baiae.
In seguito all’avvistamento cominciarono le immersioni che hanno consentito di individuare alcuni punti di interesse ad appena 6 metri di profondità: il Ninfeo di Claudio, le Terme, la villa dei Pisoni, la cosiddetta villa a protiro, così definita per le caratteristiche greche dell’atrio. Nella zona più aperta sul mare è stato individuato Portus Julius, la struttura portuale che fu realizzata da Marco Vipsanio Agrippa come primo arsenale della flotta romana quando durante la guerra civile dovette affrontare Sesto Pompeo; in gran parte sommerso presenta lunghe banchine e le sagome dei muri di molti horrea; già in età antica il suolo si era abbassato per cui sulle fondazioni del porto furono poi costruite in età più tarda altre abitazioni residenziali di cui sono visibili soprattutto i mosaici pavimentali.
Tuttavia oltre la Baia sommersa esiste anche una parte della città che rimase visibile nei secoli e che è riferibile al Palatium cum stagno che qui fece costruire Settimio Severo, nonchè altre costruzioni quali la villa che Simmaco fece costruire nel IV sec. a Bacoli e che erano la meta di molti viaggiatori del Grand Tour ...



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di M.L. ©RIPRODUZIONE RISERVATA (Ed 1.0 - 23/04/2016)