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L'arco dell'imperatore Claudio


Quando Claudio divenne imperatore decise che per la gloria di Roma avrebbe fatto almeno quanto suo padre Druso ed ampliato i territori dell'impero concludendo la conquista della Britannia che suo nipote Caligola aveva appena avviato. Claudio partì da Roma nel marzo del 43 con un forte esercito di 4 legioni e 20.000 ausiliari e con questo attraversò il canale sbarcando a Rutupie ( costa del Kent); il comando sul campo era affidato ad Aulo Plauzio ma lo stesso Claudio guidò le truppe e dopo molti e sanguinosi scontri si arrivò alla battaglia del fiume Medway dove la vittoria dei romani segnò iniziò della campagna che si concluse nel 47 con la sottomissione della Britannia.
Claudio lasciò la Britannia dopo soli 16 giorni dalla vittoria di Medway e della lettera con cui la comunicava al Senato ed a Roma. Il Senato gli decretò immediatamente il Trionfo, una festa anniversaria e la costruzione di un Arco Trionfale. La costruzione fu iniziata nel 44 AD ma non sappiamo se era già terminata quando fu celebrato il Trionfo per la vittoria sulla Britannia. Da Svetonio sappiamo che il trionfo fu celebrato con maximo apparatu ma non c'è alcun riferimento all'arco di cui parla invece Cassio Dione. L'arco compare peraltro in monete emesse tra il 46 e 48 d.C. e probabilmente non fu terminato prima di quelle date.
L'Arco fu eretto lungo la strada che il condottiero e le legioni vittoriose provenienti dal Nord percorrevano per andare a celebrare il Trionfo: a Via Lata. Probabilmente per fare completarlo in tempi brevi si decise di realizzarlo lungo il percorso dell'acquedotto dell'Aqua Virgo utilizzando un fornice. Dell’arco purtroppo rimane ben poco, sappiamo che Claudio volle che l’arco fosse anche una celebrazione della gens giulio-claudia ma le statue che lo abbellivano sono andate perdute e gli studiosi hanno svolto un paziente lavoro di recupero dei frammenti di epigrafi rimaste e le hanno relazionate alle descrizioni degli storici riuscendo anche a far luce sul complesso di relazioni che gli appartenenti alla gens Julia avevano fra loro.
Una rappresentazione di come poteva essere stato l'arco la ritroviamo in un disegno di Pirro Ligorio. Le parti più importanti erano le statue ed i bassorilievi che decoravano l’arco, di questi è arrivato ad oggi quello che rappresenta la Guarda Pretoriana, che aveva acclamato Claudio imperatore dopo la morte di Caligola, ed è esposto al Louvre di Parigi.
Un frammento importante della dedicatio, si trova invece ai Musei Capitolini di Roma; dal frammento è stato possibile ricostruire l’intero testo che indica anche quanti furono i re dei Britanni che Claudio sconfisse; da notare come la traversata della Manica viene descritta come “trans oceanum”.
I trionfi erano veri e propri strumenti di propaganda ed il trionfo che il Senato assegnò a Claudio fu celebrato con grande enfasi; ambascerie di felicitazioni furono inviate da molte città ed ai governatori delle provincie fu consentito di venire a Roma per parteciparvi.
Ma tutto il ritorno di Claudio dalla Britannia fu una lunga marcia trionfale testimoniata dai reperti che sono stati trovati, ad esempio, a Verona - dove iscrizioni testimoniano il passaggio di Claudio che probabilmente nella stessa occasione riconobbe alla città il titolo onorifico di colonia – e sulla Porta Aurea di Ravenna ...



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di M.L. ©RIPRODUZIONE RISERVATA (Ed 1.1 - 17/07/2016)