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La Spina di Borgo

La Spina di Borgo

Per il Giubileo del 1500 Papa Alessandro VI Borgia decise che la città doveva poter accogliere un gran numero di pellegrini ed che doveva esserci una strada che senza problemi conducesse a San Pietro e doveva essere in asse con il Portale del Palazzo Vaticano; progettò così la realizzazione della Via Alessandrina. Ma tutt'intorno a San Pietro ed al Vaticano era cresciuto Borgo con i Palazzi dei Cardinali e delle famiglie aristocratiche ma anche le case degli artigiani e del popolino che attorno alla Curia trovava da lavorare e viveva.
Per realizzare la nuova via il Papa non si fece fermare dalla necessità di demolire alcune costruzioni ed anzi nel 1499 fece anche demolire uno dei superstiti mausolei a forma piramidale di Roma conosciuto come Meta Romuli.
Il tracciato della via era in linea retta, ortogonale al portone del Vaticano e partiva dal Ponte dell'Angelo; questa via fu chiamata Recta, o Alessandrina o di Borgo nuovo. Papa Alessandro diede ordine alla Camera Apostolica di vendere i lotti di terreno che erano stati tracciati ai due lati della strada con la clausola che gli acquirenti dovevano costruire palazzi di almeno 70 palmi ( m. 15,64) di altezza.
La nuova via divenne la strada più importante del quartiere a ridosso di San Pietro, nella cui Fabrica erano in corso i lavori di ampliamento ed abbellimento che finiranno solo dopo oltre un secolo e che influirono anche nello sviluppo della zona fino a quel momento occupata in prevalenza da abitazioni di tipo popolare. Ai lati della via fu realizzata una lottizzazione con isolati di forma regolare in cui si realizzarono i nuovi palazzi: a Piazza Scossacavalliil Bramante stava finendo il Palazzo per il Cardinale di Corneto (oggi Palazzo Giraud-Torlonia) e, sempre il Bramante, in un angolo della stessa piazza costruiva il Palazzo Caprini che pochi anni dopo sarà acquistato da Raffaello per farne la propria residenza romana.
Lo stesso Raffaello progettò e seguì la costruzione di due palazzi di cui uno fu quello di Branconio dell'Aquila- lo stesso rappresentato nel famoso dipinti di Raffaello autoritratto con un amico- il cameriere segreto di Papa Leone X Medici e custode del celebre elefante Annone. L'altro palazzo fu quello del medico di Leone X Giacomo da Brescia, che aveva comperato una striscia di terreno molto piccola che terminava a punta sebbene posizionata in posizione ambitissima tra via Sistina e Via Alessandrina.
Via Alessandrina fu per la Basilica di San Pietro ed il Vaticano un'altra via di accesso anche se la direzione era verso le aree meno abitate di Roma dove però confluivano le strade provenienti dal nord., ma soprattutto l'apertura della nuova strada fu l'inizio di una vera ristrutturazione urbanistica della città che i papi iniziarono a partire da Borgo. Qui la struttura viaria era incentrata su Via Borgo Vecchio e Via Alessandrina che correvano parallele con la Piazza Scossacavalli con punto di snodo tra le due e su cui si affacciavano il grande Palazzo della Rovere ed i nuovi palazzi Corneto e Caprini.
Durante il XVI e XVII fu portata a compimento la ricostruzione della Basilica di San Pietro e quando si pose il problema di sistemare la grande piazza davanti alla basilica, Papa Alessandro VII volle affidare l'incarico a Gianlorenzo Bernini di valorizzare quella che allora veniva chiamata Platea Sancti Petri. La progettazione iniziata nel settembre del 1656 durò ben undici anni perché i problemi architettonici, estetici liturgici e simbolici erano molti, il risultato finale fu di una piazza articolata, una "piazza retta", di forma trapezoidale davanti alla chiesa, con dalla facciata due bracci porticati rettilinei leggermente convergenti verso una piazza ovale che si apriva intorno all'obelisco ed era delimitata da un colonnato di forma ellittica con tre file di colonne a simboleggiare l'abbraccio della Chiesa all'intera umanità.
Lagrand sceografia che Bernini aveva creato si andava ad innestare sul quartiere di Borgo con le sue stradine strette che non lasciavano vedere nulla, così Bernini progettò il cosiddetto “terzo elemento” un altro porticato che continuava la cuva degli emicicli dalla parte opposta della basilica cos' che il visitatore arrivando dalle viuzze di Borgo entrava in una Piazza San Pietro chiusa in sé stessa come uno scrigno prezioso. Ma Alessandro VII muore nel 1667 e del “terzo elemento” non si parlò più.
Tra le due ali del colonnato rimase uno slargo da cui si poteva ammirare la Basilica di S. Pietro, mentre alle spalle restava il quartiere rinascimentale delimitato da Via di Borgo Vecchio e Via di Borgo Nuovo e con al centro un isolato di forma allungata che ben presto venne denominato “Spina di Borgo” ...



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di M.L. ©RIPRODUZIONE RISERVATA (Ed 1.0 - 09/02/2018)