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Roma: Miti e Leggende

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Roma antica

Mille volti di Venere

La più importante dinastia imperiale di Roma rivendicava la discendenza da Venere e per questo il suo fondatore volle dedicarle un tempio in cui veniva celebrata come Venere Genitrice. Ma se questo era stato l'appellativo con cui Giulio Cesare volle onorare la sua ascendenza divina, molti altri erano gli appellativi della dea ed i simboli che ne accompagnavano la rappresentazione nella religione, nel mito, nei grandi poemi e nell'iconografia ...

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Il culto dei Lares familiares

La religione romana attribuiva fondamentale importanza al culto dei Lares, queste erano le divinità a cui tutti gli abitanti della domus si rivolgevano per essere protetti; era questo il culto più intimo dei sacra privata per il quale erano stabilite ritualità specifiche sin dall'età arcaica. I sacra privata erano le pratiche cultuali officiate dal pater familias per onorare le divinità tutelari della casa: Lar Familiaris e Penate ...

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Tanaquil, dal mito alla storia

Nella Roma dell'età monarchica le figure regali femminili assumono rilevanza solo in quanto indirizzano le scelte del potere maschile, così è per Ersilia, moglie di Romolo che interviene nella battaglia per unire i due popoli che rischiano di annientarsi l'un l'altro, così è per Servia che tradisce il padre per il marito Tarquinio ma più complessa ed emblematica è la figura di Tanaquil, moglie etrusca di Tarquinio Prisco che dopo aver indirizzato le scelte di Tarquinio interpreta il volere degli dei e porta sul trono Servio Tullio ...

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Menadi, dal mito all’iconografia

Accade di notare come le rappresentazioni di personaggi mitici si ripetano negli autori quasi il riportarne il segno sia espressione di un rinnovato vigore del trasporto artistico e validazione del contenuto simbolico, certamente può dirsi questo di alcuni modelli di Menadi che creati da Kallimachos sono stati poi il modello per molti artisti ed artigiani greci, romani, neoclassici e moderni ...

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Le Tria Fata, mito arcaico

Ancora nel basso medioevo esisteva a Roma il toponimo Tria Fata che indicava un sito nei pressi della chiesa di San Lorenzo in Miranda, ospitata nella cella di quello che era stato il Tempio di Antonino e Faustina. Erano le statue di tre personaggi femminili che Plinio il Vecchio menziona e descrive come di tre Sibille le cui statue erano state fatte porre nel Foro e di cui una già dal re Tarquinio Prisco e le altre due da Marco Messalla ...

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Angizia arcaica dea dei serpenti

Tra i miti della penisola italica arcaica un posto è riservato alla dea Angizia, sorella della Maga Circe e di Medea, anche se una delle tante versioni del mito vuole che Angizia o Angitia sia il nome che Medea assunse quando, in fuga da Atene, arrivò nella terra dei Marrubi, antico popolo italico che abitava nei boschi delle montagne dell'Italia centrale ...

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Vertumnus

Lungo il Vicus Tuscus si trovava una aedes dedicata al dio degli Etruschi che presiedeva alle trasformazioni, al cambio delle stagioni ed ai traffici; al suo interno era posta una statua bronzea che proveniva da Volsinii ed era stata portata a Roma nel 264 a.C. da Fulvio Flacco, il conquistatore della città etrusca che l'aveva presa dal fanum Voltmnae ...

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Rea Silvia, madre dei Gemelli

Nella mitologia romana Rea Silvia è la madre dei gemelli Romolo e Remo ma della leggenda esistono più versioni di cui la più nota è quella albana per cui Rhea Silvia sarebbe stata la figlia di Numitore re di Albalonga. Il trono di Numitore fu usurpato dal fratello Amulio che per eliminare ogni rischio di possibili discendenti di Numitore che rivendicassero il potere, costrinse Rea Silvia a farsi Vestale e quindi a rimanere vergine ed a non generare, ma il Fato aveva disposto diversamente. Le sacerdotesse del fuoco sacro di Albalonga dovevano recarsi a prendere l'acqua passando per il bosco sacro a Marte ed è qui che il Dio vide la fanciulla addormentata in un boschetto e si unì a lei. Secondo un'altra versione dei fatti, sostenuta dall'annalista Licinio Macro (fine II secolo a.C.) sembra che la violenza subita da Rea Silvia era umana ed opera dello zio Amulio, ma comunque siano andati i fatti dopo poco era ormai evidente che Rea Silvia avrebbe generato ...

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Ercole mito di tutti i popoli

Il culto di Hercules era molto diffuso nei territori italici perché, a prescindere dalla civiltà da cui fu originato, la figura di Ercole aveva molteplici aspetti, da Dio della pastorizia a dio iatrico (curatore) a dio dei commerci e della navigazione finendo con il riassumere una molteplicità di ...

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La città di Tito Tazio

Quando Sabini e Romani decisero di unire i loro popoli non vi fu una immediata mescolanza delle loro case; il popolo di Romolo rimase attestato sul Palatino mentre il popolo di Tito Tazio andò ad occupare le pendici del Quirinale in conseguenza di ciò il Capitolium ed il Foro che si trovavano tra i due colli divennero i luoghi della vita comune, commerciale, politica e religiosa. L'unità del nuovo abitato fu però definita da limiti comuni, quella che Tacito definisce “la città di Tito Tazio” e che è presentata negli Annales XII, 24 ...

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Culto di Apollo Sorano

Uno dei culti più misteriosi del pantheon romano veniva celebrato sul Monte Soratte, il monte di 691 metri che si erge solitario nella valle del Tevere a nord-ovest di Roma. Sulle pendici orientali del monte si aprivano dei pozzi profondi da cui ancora oggi fuoriescono consistenti nebbie di condensazione che già molti autori romani come Servio descrivevano come vapori propri del culto di Apollo Sorano ...

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Il mito dei gemelli

La storia leggendaria di Roma si sviluppa attraverso il mito dei gemelli , da Romolo e Remo agli Orazi e Curiazi e sempre sottintende un rito di fondazione, di nascita e rinascita come nel mito dei gemelli divini, i Dioscuri ...

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Tages e l'etrusca disciplina

Tra gli antichi miti italici spicca il culto del bambino divino la cui nascita od apparizione segna l’inizio di un’epoca religiosa e storica nuova; il bambino apparve all’etrusco Tarchun ( probabilmente un ascendente dei Tarquini) mentre stava arando i campi ai piedi del colle dove si trovava il santuario dell'Ara della Regina davanti alla città di Tarquinia, sembrò uscito dalla terra e subito cominciò a parlare con saggezza ...

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Leggende del Mirto

Una delle piante leggendarie di Roma è il mirto, perché fu con il Myrthus che Romani e Sabini si purificarono quando lo scontro causato dal Ratto delle Sabine si concluse con la fusione dei due popoli. La leggenda vuole che lo fecero nello stesso luogo dove era avvenuto lo scontro e dove venne poi eretto il sacello di Venere Cloacina, la dea purificatrice e la cui pianta era proprio il mirto ...

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Culto della Dea Fortuna al solstizio d’estate

Secondo la tradizione ad introdurre la festa a Roma fu il re Servio Tullio che si diceva era stato favorito dalla fortuna perché amato dalla Dea; la storia dell’amore tra Servio Tullio e la Dea è raccontata anche da Plutarco: “Egli si legò a Fortuna e da lei fece dipendere la stessa sovranità, tanto che dette a credere che Fortuna si congiungesse con lui, scendendo nella sua camera attraverso la piccola finestra che ora chiamiamo Porta della Finestrella” ...

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Culto della Bona Dea

Secondo uno dei miti fondanti di Roma mentre stava tornando dall’Iberia con i buoi rubati a Gerione, Ercole si fermò alle pendici dell’Aventino per ...

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Le ninfe dell’isola galleggiante

Nell’Alta Sabina, il più grande bacino idrografico d’Europa, già gli antichi vi avevano posto il regno delle divinità delle acque fluviali e Plinio aveva ...

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La maga Circe e il Re Pico

Pico fu uno dei primi re del Lazio, figlio di Saturno e di Feronia, fondò la città di Laurentum e quindi è un avo del re Latino e dei gemelli Romolo e Remo ...

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I Dioscuri

Nel Foro tre colonne solitarie testimoniano dopo 2500 anni il culto di Roma per i Divini Castori, i Dioscuri, gli eroi che conquistarono l’immortalità e di ...

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Eracle, Apollo e la cerva Cerenite

Il mito di Ercole è il racconto dell'aspirazione che sin dai empi arcaici spinge l'uomo alla perfezione. Egli nasce semidio per dominare il mondo umano a cui appartiene come figlio di Alcmena, ma in potenza egli è un Dio come suo padre Giove e per questo può aspirare all'immortalità; per raggiungerla egli dovrà seguire un percorso di conoscenza che è noto come Le dodici fatiche di Ercole ...

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Mito e leggenda di Eracle (Ercole) e Caco

Il mito di Ercole e Caco esprime il progressivo inserimento della cultura ellenistica sulle primordiali culture italiche: Eracle è il semidio ...

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La Lupa: mito sacro e mito profano

Tito Livio nel I Libro Ab Urbe Condita si assume il difficile compito di spiegare l’ascendza del fondatore di Roma ...

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Tacita Musa

Quando i romani mutuarono dai Greci il culto delle Nove Muse protettrici delle Arti, avevano già una musa solo romana: Tacita. E’ una musa che invita ...

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Roma medievale

Il tesoro di Augusto in Campo Marzio

Nella Roma del X secolo molti erano i pellegrini che all’approssimarsi dell’anno Mille si recavano penitenti in San Pietro, ma tra questi vi erano anche uomini ...

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Roma rinascimentale

La statua contesa di Pompeo Magno

Di Pompeo sono rimaste molte statue perché sebbene fosse l'antagonista di Cesare nella guerra civile, aveva conquistato il suo rispetto tanto che non solo non ne fu decretata la damnatio memoriae ma tutte le sue statue rimasero al loro posto ed anzi fu proprio sotto la statua gigantesca in nudità eroica posta nella Curia che Pompeo aveva fatto costruire vicino al suo Teatro, che avvenne l'assassinio di Cesare ...

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Roma barocca
Roma romantica
Roma moderna