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Aulus Vitellius, Imperator (15 d.C. – 69 d.C.)


Aulo Vitellio Germanico fu imperatore per otto mesi, dal 16 aprile al 22 dicembre del 69 d.C.; salì al potere dopo Galba ed Otone nell’anno dei quattro imperatori; è passato alla storia per la sua passione per il cibo che non era l’aristocratica ricercatezza di Lucullo, ma pura e semplice ingordigia.
La sua famiglia era di origine campana e di rango equestre; il nonno era stato procuratore di Augusto ed aveva lasciato ai suoi figli un ingente patrimonio; nella gens Vitellia c’era un seme di servilismo ed ipocrisia che sarà fatale ad Aulo Vitello come lo fu per lo zio Publio Vitello - che calunniò Gneo Calpurnio Pisone, con cui aveva contrasti durante la guerra in Siria, di aver ordito la morte di Germanico e per questa calunnia fu condannato alla prigionia a cui si sottrasse suicidandosi. La stessa scaltrezza ed ipocrisia farà invece la fortuna del padre, Lucio Vitellio il vecchio, figlio di Publio Vitellio procuratore di Augusto.
Fu proprio il padre Lucio Vitellio il Vecchio - che era stato console (34 d.C.), governatore della Siria (35 d.C.) con Tiberio, grande amico di Claudio con cui fu console nel 43 e 47 governando lui Roma quando Claudio andò con l’esercito in Britannia - a fare della famiglia una delle più influenti di Roma. Il padre era un avveduto e considerato politico che quando fu governatore della Siria ebbe il delicato compito di comporre gli attriti e reprimere le insurrezioni in Armenia; fu Lucio Vitellio che depose Erode da governatore della Giudea interrompendo anche la politica anti-ebraica.

Lucio Vitellio sposò una Sextilia di famiglia patrizia e da questa ebbe due figli Aulo Vitellio, nato nel 15 a Nuceria Alfaterna, e poi Lucio Vitellio detto il Giovane; la famiglia si trasferì a Roma quando il padre iniziò la sua carriera con Tiberio che seguì anche quando si trasferì a Capri.
Qui Vitellio ebbe Caligola come compagno, con il quale gareggiava nelle corse delle quadrighe ed anzi ebbe anche un incidente che lo costrinse a zoppicare per tutta la vita; era adolescente quando Caligola divenne imperatore ed a palazzo ebbe come compagni Claudio, con cui giocava a dadi, ma anche il più giovane Nerone.
Nella turbolenta vita di palazzo, tra congiure ed assassini, il suo carattere gioviale e la capacità di farsi benvolere gli consentirono di superare i momenti più difficili e seguire il cursus honorum diventando console per la prima volta nel 48. La sua fu una fortunata carriera militare ed anche molto atipica, dopo il consolato nel 57 divenne sacerdote Arvale e poi nel 60 fu nominato proconsole d’Africa; la sua carriera militare ebbe una svolta con l’inaspettata nomina da parte di Galba a comandante dell’esercito della Germania Inferiore.
Fino ad allora era famoso soprattutto per la sua pigrizia e la passione smodata per il cibo; Svetonio racconta che aveva l’abitudine di mangiare anche quattro volte al giorno e che, per poter ingurgitare tutto quanto veniva portato a tavola, arrivava a procurarsi di vomitare per riprendere a mangiare.

L’amore per il cibo ed i banchetti l’avevano mandato in crisi economica e così quando fu nominato legato per dare un sostentamento alla sua famiglia affittò la bellissima casa che gli aveva lasciato il padre e mandò la moglie ed i figli a vivere in una piccola casa sull’Aventino.
In Germania la sua prodigalità e la sua clemenza lo resero così popolare tra i soldati, tanto che le legioni - I Italica (gallica), II Augusta, IV Macedonica, V Alaudae, XVI Gallica, XXI Rapax, XXII Primigenia (renane) e XX Valeria Victrix (britannica) - lo acclamarono imperatore.
Forte dell’appoggio delle legioni, Vitellio invitò Otone ad abdicare ma alla fine fu guerra civile: il grande esercito del Nord, 72.000 uomini, marciò verso l’Italia mentre da Roma partiva quello di Otone. Dopo fasi alterne e forse con molta fortuna per la mancanza di decisionismo di Otone, l’esercito di Vitellio ebbe la meglio nella battaglia di Bedriaco ...



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di M.L. ©RIPRODUZIONE RISERVATA (Ed 1.0 - 24/06/2015)