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Curia Julia

Curia Julia

Sin dall'età arcaica si usava il termine curia per indicare il luogo dove avvenivano le riunioni, significato a cui rimandano le due più accreditate analisi etimologiche del termine; la prima riconosce una radice etrusca ku-sku che indica casa dove si riuniscono i capi di una comunità (Cute), mentre la seconda dal latino arcaico co-viria indica riunione di uomini forti, di guerrieri. La radice etrusca KU d'altra parte fornisce anche una possibilità interpretativa se collegata al greco kuros, forza, da cui Kurios, potente signore, guerriero , che ripropone l'idea di assemblea di guerrieri e Curites → Quiriti sono i componenti dell'assemblea. L'una e l'altra origine del nome sembrano comunque accettabili considerando la struttura sociale e politica della Roma arcaica.
Il popolo romano di età monarchica era diviso in tre tribù ed ognuna di queste a sua volta era divisa in 10 curie, assemblee di guerrieri che mandavano il loro capo a rappresentarle nella Curia che era l'assemblea che le riuniva.
Le assemblee in età repubblicana avvenivano nel Comitium, un'ampia area circolare posta sull'angolo nord-ovest del Foro e qui, secondo la storia leggendaria di Roma, il re Tullo Ostilio edificò la prima Curia e che fu detta Curia Hostilia.
La Curia Hostilia, dopo i gravi disordini nell'Urbe al tempo della guerra civile, subì un restauro completo da parte di Silla tanto che in quel periodo venne chiamata Curia Cornelia; questo edificio era molto simile alla Curia arrivata sino ad oggi ma di minori dimensioni.
Nel 52 a.C. nel cortile tra la Curia e l'Atrium Liberatis il popolo aveva bruciato in una pira improvvisata il corpo di Clodio Pulcro assassinato dal suo rivale politico Milone; durante l'imprevisto funus scoppiarono dei tumulti ed il fuoco senza controllo si estese alla Curia ed al Secretarium. Della Curia Hostilia rimsero solo macerie così che fu necessario costruirne una nuova e se ne occupò Giulio Cesare che già dal 54 a.C aveva fatto acquistare i terreni alle spalle Curia per realizzarvi il Forum Iulium. La nuova Curia fu inglobata in un progetto unitario che comportò anche un cambiamento dell'asse per dare accesso dalle parete posteriore direttamente al Foro di Cesare sottolineando il patronato che Cesare aveva di fatto sulle istituzioni romane.
La scelta di Cesare di collegare la Curia al suo Foro suscitò le ire dei suoi detrattori tanto che alcuni arrivarono ad ipotizzare che fosse stato lui a commissionare l'incendio. Se erano solo illazioni quelle sulle responsabilità di Cesare nell'incendio, era invece vero che assoggettare l'orientamento della nuova Curia a quello del Foro di Cesare era una chiara manifestazione della posizione subordinata del Senato nei confronti del dittatore.
I lavori per la nuova Curia iniziarono quando Giulio Cesare era ancora vivo ma quanto accadde alle Idi di marzo del 44 A.C. interruppe ogni attività costruttiva a Roma e si dovrà attendere il ritorno vittorioso di Ottaviano a Roma dopo la battaglia di Azio.
La Curia Julia fu completata e inaugurata nel 29 a.C. da Ottaviano che fece anche porre al centro della parete di fondo l'Altare della Vittoria (Ara Victoriae) su cui torreggiava la statua della Dea Vittoria che i romani aveva preso ai Tarantini nel 272 a.C. dopo la sconfitta inflitta a Pirro.
L'inaugurazione avvenne il 28 agosto del 29 a.C., dopo che erano stati celebrati i tre trionfi per le vittorie conseguite in Dalmazia, Azio ed in Egitto da Ottaviano il quale fece adornare la statua della Dea Vittoria con le gemme preziose che aveva riportato proprio dall'Egitto a testimoniare che la nuova provincia era stata acquisita proprio con il favore della dea.
Il modello della Vittoria alata che si trovava nella Curia è quello di riferimento della rappresentazione della Vittoria in molti monumenti celebrativi e a Roma è possibile vederne delle copie sulle colle poste davanti ai propilei del Vittoriano che domina Piazza Venezia ...



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di M.L. ©RIPRODUZIONE RISERVATA (Ed 1.0 - 03/06/2019)