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Marco Claudio Marcello


Marco Claudio Marcello fu l’erede designato da Augusto alla successione; era il figlio di sua sorella Ottavia Minore e di Gaio Claudio Marcello, discendente dall'antichissima famiglia dei Claudi e dal famoso console Marco Claudio Marcello generale della seconda guerra punica. Nacque a Roma nel 42 a.C. quando Ottaviano era triumviro con Marco Antonio ed Emilio Lepido, aveva due anni quando nel 40 a.C. morì il padre.
Nel 39 a.C. quando i triumviri sottoscrissero la pace con Sesto Pompeo, figlio di Pompeo Magno, che controllava la Sicilia, Ottaviano e Sesto per suggellare l’accordo annunciarono come promessi sposi Marcello e la figlia di Sesto; ma la pace firmata era strumentale alle altre iniziative militari dei triumviri che avevano necessità di legioni contro i Parti. Sistemata la questione partica Ottaviano tornò ad attaccare Sesto Pompeo che fu sconfitto a Nauloco da Agrippa e fuggi in Asia dove fu giustiziato: il fidanzamento di Marcello fu rotto ed il ragazzo cominciò le sue apparizioni in pubblico al fianco di Augusto che non avendo eredi maschi vedeva in lui il solo possibile erede.
Per la sua educazione la madre Ottavia prese come maestro Nestore di Tarso, probabilmente indirizzata da Augusto che aveva avuto come educatore lo stoico Atenodoro anche lui proveniente da Tarso.
Augusto aveva programmato tutta la vita di Marcello anche se sembra che non lo adottò – il solo storico che menziona l'adozione di Marcello è Plutarco - ma nel 25 a.C. gli diede in moglie la figlia Giulia che aveva quattordici anni, ma Augusto era assente da Roma già dalla fine del 27 a.C, impegnato nella Guerre Cantabriche, e quindi non c’era alla cerimonia dove le sue veci furono fatte dall’amico Agrippa che aveva sposato nel 28 a.C. Marcella, nipote di Augusto e sorella di Claudio Marcello.
Sempre nel 25 a.C., quasi sicuramente per cooptazione, sembra sia entrato nel Collegio degli Arvali, la confraternità più chiusa ed esclusiva di Roma dove si entrava per relazioni parentali e, secondo la leggenda, si doveva essere figli naturali o adottivi di Acca Larentia, quindi in qualche modo discendere da Romolo.
Subito dopo, Augusto non ancora ristabilitosi richiamò Claudio Marcello che parti con Tiberio di cui era coetaneo per l’Iberia perché voleva che I due ragazzi facessero la giusta esperienza militare.
Marcello e Tiberio avevano condiviso molte esperienze; appena undicenni parteciparono al trionfo per la vittoria di Azio guidando la quadriga di Augusto. Marcello al posto d’onore montava il cavallo esterno di destra mentre Tiberio era sul cavallo esterno di sinistra: Marcello era il preferito e le differenze che Augusto faceva alimentavano una rivalità strisciante e creavano preoccupazione a Livia sul futuro di suo figlio Tiberio.
In Spagna I due ragazzi impararono I primi rudimenti dell’arte bellica, soffrirono I disagi delle marce e degli spostamenti e si occuparono di organizzare I giochi per I soldati.
Ma questo fu il primo passo sulla strada che Augusto aveva segnato per lui; Augusto era spesso malato ed aveva paura di morire prima di aver definite la sua successione, per questo spinse il Senato ad accelerare il Cursus Honorum di Marcello: nel 24 a.C. per decreto gli fu concesso di diventare senatore e candidarsi al consolato con dieci anni di anticipo. Lo stesso anno fu nominato edile curile – magistrato che sovraintendeva l’osservanza delle leggi di sicurezza e pubblica utilità nell’Urbe – poi questore; per la nomina a quest’incarico il diciottenne Marcello diede degli splendidi giochi al fine di conquistarsi le simpatie e l’approvazione del popolo di Roma.
I giochi dovettero essere veramente belli e coinvolgenti perché il popolo di Roma non avrebbe più smesso di amare il bellissimo Marcello e la sua sposa Julia ...



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di M.L. ©RIPRODUZIONE RISERVATA (Ed 1.1 - 02/07/2016)