Julia Aquilia Severa: la vestale che divenne imperatrice
Nel 220 d.C. Il giovane imperatore Eliogabalo, decise di sposare la Vestale Massima e nella sua follia riuscì anche ad imporre la sua volontà al Senato al quale – secondo Dione Cassio – così spiegò le ragioni della sua scelta:
“ affinché da esso Pontefice Massimo e da quella Vestale Massima figlioli divini nascessero”.
Il matrimonio con la prima sacerdotessa di Vesta aveva un fine politico: rendere palese a tutto l'Impero che era tramontato il tempo degli antichi culti e che gli dei arcaici erano ormai stati sostituiti dal nuovo dio unico e solo El Gabal di cui l'imperatore era il sommo sacerdote, ovvero con questo atto Elagabalo cancellava tutto il pantheon romano e legittimava il suo potere come unico rappresentante della divinità.
Julia Aquilia Severa era la figlia di Quinto Aquilio Sabino, due volte console sotto Caracalla ( 214 e 216) un giureconsulto romano di notevole fama tanto da essere soprannominato il Catone.
Una leggenda legata al nome di Aquilio Sabino, aiuta a capire meglio come Eliogabalo riuscì a sposare la Vestale Massima che era sua figlia. Essendo stato console per ben 2 volte Aquilio Sabino, era sicuramente un uomo di potere a Roma e quindi anche ricco, quasi sicuramente l'intenzione dell'Imperatore di sposare la Vestale Massima lo offendeva più di ogni altro, come senatore per la derisione alle leggi romane, come padre per l'oltraggio al sacrificio della figlia e come romano per il disprezzo mostrato verso gli dei; l'ostilità del Senato quasi sicuramente faceva riferimento a lui e fu per questo che Eliogabalo diede ordine di liberarsi di lui. Ma accadde che l'ufficiale che ricevette l'ordine fosse “un po' sordo” - come si riferisce nel Dizionario di ogni mitologia del 1826 - e poiché qualche giorno prima aveva ricevuto l'ordine dall'Imperatore di far uscire tutto il Senato da Roma, capì che doveva far uscire anche il senatore Aquilio Sabino e lo accompagnò fuori dalla città. Probabilmente all'origine della confusione doveva esserci un'incomprensione per la lingua parlata da Eliogabalo che era cresciuto e vissuto in Siria dove vi era come lingua parlata il siriaco, dialetto dall'aramaico, e come lingua colta il greco.
Il padre di Giulia Aquilia scampò alla morte per una combinazione fortuita, ma l'ordine di Eliogabalo non lascia dubbi sulla prevaricazione e violenza con cui costrinse la Vestale a sottostare alla sua volontà.
Iulia Aquilia Severa quando fu costretta a divenire moglie di Eliogabalo doveva avere circa 30-35 anni; l'ipotesi si basa sulle regole per divenire vestali. Le vestali venivano scelte dal Pontefice Massimo e poiché dovevano essere vergini, di norma avevano tra i 6 e 10 anni quando iniziavano la preparazione che durava 10 anni, poi per altri 10 erano sacerdotesse officianti e poi per altri 10 anni avevano il compito di istruire le novizie; la Vestale Massima era la massima rappresentante e doveva aver completato tutto il percorso; Iulia Aquilia Severa aveva quindi oltre 35 anni – era diventata Vestale massima non oltre il 218 d.C. - quando sposò l'imperatore che aveva 16 anni.
Questo matrimonio durò poco più di un anno, poi nel 221 probabilmente per l'intervento di Giulia Mesia , Eliogabalo divorziò da Iulia Aquilia per sposare Annia Faustina, discendente da Marco Aurelio; di Faustina di stancò ben presto e riprese con sé Iulia Aquilia adducendo la scusa di un divorzio non valido. Julia Aquilia non diede figli ad Eliogabalo ...
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di M.L. ©RIPRODUZIONE RISERVATA (Ed 1.1 - 20/07/2016)
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