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Il finanziamento della seconda guerra punica

Quando Cartagine strinse un'alleanza con la Macedonia al fine di indebolire la capacità di contrasto di Roma, questa si trovò a dover affrontare un grave problema perché ai suoi governanti apparve subito chiaro che non sarebbero bastate le risorse economiche che avevano per armare e mantenere due eserciti, uno sul fronte Illirico e l’altro nella Betica. La seconda guerra punica era iniziata nel 218 a.C. quando Cartagine, ormai si era ripresa economicamente e militarmente dalla sconfitta subita nel 241 a.C. e si sentiva pronta a riprendersi territori che considerava propri, la Sardegna e la Sicilia, per poter tornare a dominare il mare e garantire le attività commerciali dei suoi mercanti.
L'esercito cartaginese era sempre stato un esercito mercenario in quanto non esisteva per i cittadini la leva militare, solo le famiglie aristocratiche erano presenti nell'esercito e formavano la cavalleria; la fanteria era formata da spartani, libici, numidi, betici e celtici, combattenti che dovevano essere pagati e che, se questo non avveniva, potevano anche rivoltarsi e favorire il nemico come era già successo nella prima guerra punica. Per contenere questa insidia e per avere maggiori forze in campo i Cartaginesi decisero di utilizzare anche truppe servili la cui ricompensa sarebbe stata l'affrancamento. Annibale Barca a cui fu dato il comando riunì sotto di sé un esercito composito dove a fianco dei veterani libo-fenici, che costituivano il nerbo dell'esercito, vennero arruolati betici e celtici che furono posti sotto il comando degli ufficiali tutti appartenenti all'aristocrazia cartaginese. Con questo esercito,Annibale passò lo stretto e iniziò la sua guerra con la riconquista dalla Betica ma il suo obiettivo finale era Roma che aveva deciso di raggiungere via terra contando anche sulle alleanze che sarebbe stato possibile stringere con le tribù dei Galli che mal sopportavano il dominio di Roma.
Quando a Roma fu chiaro che ci si doveva preparare ad una nuova guerra contro i Cartaginesi alcuni non erano pessimisti poiché la Repubblica disponeva di un consistente apparato bellico; 200 quinqueremi per le battaglie in mare mentre, per gli scontri sulla terraferma Roma riuscì a mettere in campo 6 legioni per un totale di 24.000 fanti e 1800 cavalieri arruolati secondo la consuetudine tra i cittadini di Roma. A questi si aggiungevano le forze che misero in campo gli alleati di Roma: 45.000 fanti ed oltre 4.000 cavalieri.
Dopo aver attraversato il mare, velocemente si diresse verso i Pirenei occupando la Betica ed i territori al confine con la Gallia seppure sacrificando oltre 22.000 uomini di quell'esercito che non era composto da suoi concittadini. Annibale arrivò nella Gallia Cisalpina con 20.000 fanti e 6.000 cavalieri e dopo aver raggiunto i suoi alleati galli, gli Insubri ed i Boi, aveva un esercito di 40.000 uomini con i quali passò di vittoria in vittoria nelle battaglie del Trebbia, del Lago Trasimeno e di Canne mentre Roma non riusciva a trovare una strategia che riuscisse a fermarlo.
Dopo la sconfitta di Canne non solo Roma aveva i problemi per reintegrare i ranghi dei legionari che erano stati falcidiati nella battaglia, ma si trovò ad affrontare anche un problema imprevisto. Filippo V di Macedonia temendo che Roma avesse mire sui territori che controllava, decise di schierarsi con Annibale: insieme avrebbero sicuramente annientato l'esercito di Roma ed ottenuto la rinuncia ad ogni velleità di conquista. Quando Roma scoprì l'alleanza tra i Macedoni ed i Cartaginesi dovette prendere delle contromisure per evitare che i macedoni sbarcassero in Italia; fu potenziata con venticinque nuove navi la flotta di Publio Valerio Flacco che ebbe così 50 navi per proteggere le coste della Apulia e pattugliare le coste orientali dell'Adriatico. Per la costruzione delle navi ed il loro armamento , il senato di Roma fece utilizzare il denaro che Gerone di Siracusa aveva mandato per ricostituire l'esercito dopo la battaglia di Canne. A questo punto nelle casse dell'Erario di Roma non c'era denaro sufficiente per allestire un nuovo esercito e sostenere le spese per una nuova campagna di guerra contro Annibale,e allora il console Marco Valerio Levino, con il collega Marco Claudio Marcello, decisero allora di lanciare una voluntaria conlatio come misura straordinaria, ovvero la libera sottoscrizione di un prestito allo stato da parte dei privati, promettendo il rimborso a guerra finita o quando le condizioni delle casse dello stato sarebbero state in migliori condizioni.
Questo conferimento che i privati fecero allo stato non era un tributo e quindi non richiese neppure l’emanazione di un senatoconsulto. Il fatto non costituiva una novità, infatti già durante la prima guerra punica i cittadini di Roma avevano finanziato lo stato e molti storici considerano questo elemento come uno dei fattori determinanti nella vittoria su Cartagine perché, sebbene le due potenze avessero lo stesso problema finanziario lo risolsero in modo completamente diverso e Roma fu capace di trovare le risorse necessarie in un modo assolutamente nuovo. La lunga guerra aveva prosciugato le casse dell’erario anche a Cartagine che però non richiese alla sua nobiltà di rischiare i propri beni; i patrizi romani invece decisero di sostenere Roma che riuscì a vincere non tanto per la propria capacità militare ma per la superiorità delle forze che aveva messo in campo disponendo di maggiori risorse.
Annibale seppure vincitore nella grande battaglia di Canne decise di non marciare su Roma e dare al suo esercito la possibilità di riposare fermandosi a Capua; Roma dopo la disfatta radunò quanto rimaneva delle legioni e cominciò a riprendere il controllo del territorio. Dal 215 al 210 si trovò a combattere su tanti fronti diversi con impegno di ingenti risorse finanziarie tanto che nel 210 le casse dell'erario erano vuote. Delle difficoltà di Roma erano pronti ad approfittare i popoli confinanti e si temeva di perdere la Sicilia importante per le forniture di cereali. Era necessario approntare una flotta che potesse difendere le coste ...



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di M.L. ©RIPRODUZIONE RISERVATA (Ed 1.0 - 24/02/2020)




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