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Asaratos Oikos


Da Plinio il Vecchio conosciamo il nome dell’artista a cui si deve l’invenzione di due temi che furono modello per gli artisti dell’arte musiva greca e poi romana: Sosos di Pergamo vissuto nel II sec. a.C.
Quando fu incaricato di realizzare una decorazione per il triclinio del palazzo di Pergamo scelse due temi che sono poi diventati temi iconografici per l’arte del mondo antico le colombe che si abbeverano ma soprattutto la stanza da pranzo non spazzata o asaratos oikos.
Così descrive Plinio (Naturalis Historia, 36, 184) queste meraviglie:
Celeberrimus fuit in hoc genere Sosos qui Pergami stravit quem vocant asaroton oecon,quoniam purgamenta cenae in pavimentis quaeque everri solent velut relicta fecerat parvis e tessellis tinctisque in varios colores. Mirabilis ibi columba bibens et aqua mumbra capitis infuscans. Apricantur aliae scabentes sese in canthari labro
Sosos inventò queste due decorazioni dove nella prima in piccoli tasselli si rappresentavano sul pavimento i resti del banchetto e che fu per questo detta stanza non spazzata e nella seconda una coppia di colombe abbeverantisi; sono due temi che rappresentano il passaggio che avvenne nell'arte ellenistica nel II secolo a.C. quando nei temi dell'arte entrarono anche rappresentazioni del quotidiano, della realtà nel suo continuo mutamento.
Il tema del asaratos oikos era utilizzato nei triclinii dove era consuetudine dei commensali gettare in terra gli avanzi del cibo e più questi erano numerosi e diversi, meglio rappresentavano l'opulenza dell'ospite. Alcuni studiosi sostengono che i disegni del mosaico avevano il fine di mascherare la sporcizia del pavimento durante il banchetto, mentre altri vi ricollegano anche significati simbolici quali il mantenere lontane le divinità maligne.
Sicuramente re Attalo III nella sala da pranzo della reggia di Pergamo ospitò Scipione l'Emiliano che quindi ebbe l'opportunità di vedere l'opera di Sosos. Nel 133 Attalo morì e lasciò in eredità a Roma tutti i suoi beni e il tesoro di Pergamo che di fatto pose sotto la protezione di Roma. Artisti ed artigiani si trasferirono allora a Roma e vi portarono i modelli iconografici delle loro botteghe tra cui anche anche il tema della stanza non spazzata.
Il banchetto era molto importante a Roma dove non solo era un momento di aggregazione ma, soprattutto dopo la fine della repubblica, divenne anche forma di ostentazione della ricchezza e munificentia; nel triclinium arredato con letti di bronzo i banchetti prevedevano un numero notevole di portate e quindi anche di avanzi che i commensali gettavano semplicemente in terra.
L'iconografia del asaratos oikos ebbe grandissima fortuna a Roma dove non meno che in Grecia aveva una sua funzione non solo decorativa pavimentale ma anche pratica di confondere gli avanzi picti con quelli veri durante i banchetti. Ancora nel I secolo d.C. Orazio nelle sue Satire rimprovera i ricchi di spendere nelle stoffe e rivestimenti del triclinium ma non in scope, strofinacci e segatura.

vilibus in scopis, in mappis, in scobe quantus consistit sumptus? neglectis flagitium ingens
Che spesa è comprare scope da pochi soldi, strofinacci e segatura? Trascurarlo è davvero una vergogna ...



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di M.L. ©RIPRODUZIONE RISERVATA (Ed 1.0 - 23/03/2017)